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WILLIAM WALLACE E LA GUERRA PER L’INDIPENDENZA SCOZZESE (1296-1328)

In passato si è spesso affermato che tempi straordinari richiedano l’intervento di uomini straordinari, personaggi risoluti che prendano in mano la situazione, indicando ai loro simili la strada da seguire. William Wallace, che guidò il suo popolo alla ribellione contro gli inglesi in nome dell’indipendenza del regno di Scozia, fu un esempio di questo genere di uomini.

ΕΛΛΑΝΙΑ ΠΥΛΗ: "Σκωτία: Γεμάτη Αρχαιοελληνικά Τοπωνύμια"
Il Regno di Scozia.

La parabola del nostro protagonista si colloca alla fine del XIII secolo, un periodo di grande caos per la Scozia: Re Alessandro III era morto improvvisamente nel 1286 senza lasciare eredi maschi. L’unica discendente del sovrano era la nipote Margherita, una bambina di quattro anni, figlia della figlia del sovrano e del  Re Eirik II di Norvegia. Proprio per questo la bambina era nota come “Vergine di Norvegia”. Margherita tuttavia morì a soli sette anni nel 1290 nel corso del suo viaggio verso la Scozia dove avrebbe dovuto essere ufficialmente incoronata regina.

In assenza di un sovrano adulto, le sorti del regno furono affidate a un consiglio di reggenza formato da un gruppo di nobili conosciuti come i Guardiani di Scozia. Costoro dopo la prematura scomparsa della piccola Margherita avrebbero dovuto anche scegliere il nuovo re. Si accese allora la disputa tra due grandi nobili per la successione al trono di Edimburgo: da una parte John Balliol e dall’altra Robert Bruce. I Guardiani, incapaci di dirimere la contesa, ebbero l’idea scellerata di chiamare come arbitro il Re d’Inghilterra Edoardo I Plantageneto, il quale colse subito la ghiotta occasione per trasformare i propri deboli vicini settentrionali in docili vassalli: Edoardo si presentò infatti alla frontiera anglo-scozzese alla testa di un’armata, comportandosi non come un arbitro imparziale ma come un conquistatore.

Edoardo I d’Inghilterra (1239-1307), noto come Gambelunghe (in inglese Longshanks) o “Martello degli Scoti”

Il re inglese risolse la disputa per il trono scozzese a favore di John Balliol, che nel 1292 venne incoronato sovrano di Scozia, pur con l’obbligo di giurare fedeltà a Edoardo. Il re inglese però fu costretto a intervenire di nuovo a nord intuendo che la situazione si stava facendo sempre più turbolenta: nel 1295 Edoardo invase la Scozia, mentre Balliol abbandonava il trono, che restò vacante per dieci lunghi anni.

In questo scenario emerse la figura di un combattente, un vero leader che assunse la guida di una delle numerose sollevazione anti inglesi: William Wallace. Era costui il figlio di un piccolo proprietario terriero, a cui gli inglesi uccisero il padre nel 1291. Il ragazzo crebbe quindi sotto la tutela di uno zio sacerdote che gli diede un’ottima istruzione: William imparò a leggere e scrivere oltre ad apprendere il latino e il francese.

Wallace prese le armi senza dubbio per desiderio di vendetta contro gli assassini del padre anche se pare che aderì apertamente alla ribellione a seguito di un mandato d’arresto nei suoi confronti, spiccato in seguito all’uccisione di due soldati inglesi dopo una disputa. All’inizio della sua ascesa come condottiero, nel 1297, William Wallace, nato intorno al 1270, aveva circa ventisette anni.

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William Wallace, condottiero e Guardiano di Scozia (1270-1305).

Wallace guidò i suoi compatrioti cominciando probabilmente una serie di azioni di guerriglia contro le forze inglesi, come si può vedere anche nel film Braveheart. Forte di questi successi che gli conferirono una crescente popolarità, William e i suoi sfidarono l’esercito nemico in campo aperto, l’11 settembre 1297 nella piana di Stirling. Gli scozzesi, 2300 uomini in tutto, erano in forte inferiorità numerica contro una forza inglese valutabile in 12 mila soldati. Quello inglese era inoltre un esercito bene armato e organizzato i cui punti di forza erano costituiti dagli arcieri, armati del micidiale arco lungo gallese (il “longbow”) oltre che dalla pesante cavalleria feudale, vera punta di diamante di tutti gli eserciti dell’epoca. Quello scozzese era invece un esercito meno organizzato e decisamente più raccogliticcio. I combattenti scozzesi non erano dei professionisti della guerra ma piuttosto dei civili armati per l’occasione. Si trattava principalmente di contadini, pastori e montanari delle Highlands ed erano in gran parte appiedati.

Tuttavia rispetto a quanto si osserva in Braveheart essi non indossavano il kilt, il celebre gonnellino di lana a scacchi, poiché esso cominciò a diffondersi secoli dopo, nel XVIII secolo, quando la produzione laniera in Gran Bretagna crebbe considerevolmente per l’avvento della rivoluzione industriale.

Battle of Stirling Bridge 1297
La battaglia di Stirling Bridge (11 settembre 1297).

Inoltre il vero William Wallace non si sarebbe mai dipinto la faccia di blu come Mel Gibson e compagni: quella consuetudine, di chiara origine celtica, era in effetti ormai caduta in disuso da secoli.

A Stirling Bridge gli scozzesi, giunti sul campo con largo anticipo rispetto agli avversari, si disposero in modo da attirare gli inglesi al di là del ponte. Lo stretto passaggio non consentiva il passaggio a più di tre uomini per fila, il che annullava la preponderanza numerica inglese. Gli scozzesi massacrarono quindi i nemici man mano che essi tentarono di passare il ponte. Quando la testa della colonna inglese volse in ritirata trovò la strada bloccata dalla retroguardia che spingeva nella direzione opposta. A quel punto si creò un drammatico ingorgo sul ponte, che cedette sotto il peso eccessivo degli uomini che si trovavano sopra di esso. Molti inglesi caddero in acqua e annegarono mentre quelli che non avevano ancora attraversato il ponte furono sorpresi da una parte dei guerrieri scozzesi che nel frattempo, non visti, avevano guadato il fiume.

LA disperata resistenza degli schiltron scozzesi alla battaglia di Falkirk (22 luglio 1298).

L’insperato successo di Stirling Bridge trasformò Wallace nell’eroe della Scozia. Come premio per il valore e la sagacia dimostrati fu addobbato cavaliere e nominato a furor di popolo Guardiano di Scozia (in pratica reggente e capo dello stato).

Per Wallace però la sorte cominciò a cambiare di lì a poco: Gli inglesi già nel 1298 invasero la regione scozzese del Lothian, mettendola a ferro e fuoco nel tentativo di attirarvi le forze scozzesi e indurre Wallace ad affrontare un’altra battaglia campale. Il Guardiano però si ritirò adottando la tattica della terra bruciata finché fu costretto a sfidare di nuovo gli invasori a Falkirk, il 22 luglio 1298. Qui i lanci di frecce degli arcieri inglesi decimarono i picchieri scozzesi aprendo paurosi vuoti negli schiltron (formazioni circolari fatte dai lancieri). In essi Si riversò con tutta la sua devastante potenza la cavalleria inglese. Per gli scozzesi Falkirk fu una strage e una cocente disfatta che incrinarono fortemente la fama di condottiero di Wallace, che si dimise dalla carica di Guardiano di Scozia in favore di Robert Bruce.

Il processo contro William Wallace a Westminster Hall.

Il capopopolo scozzese trovò scampo alla cattura sul campo di Falkirk solo fuggendo. Riuscì a sottrarsi all’arresto ancora per sette anni finché non venne catturato nel maggio 1305. Condotto a Londra fu sottoposto a un processo sommario al termine del quale arrivò scontata la sentenza di morte per squartamento, riservata ai rei di alto tradimento. William Wallace salì sul patibolo il 23 agosto 1305. Il suo corpo fu fatto a pezzi e i quarti esposti pubblicamente come monito.

La morte del loro leader non spezzò la resistenza dei patrioti scozzesi: nove anni dopo essi sfidarono ancora gli inglesi sul campo di battaglia di Bannockburn, combattuta il 24 giugno 1314.  Il terribile Edoardo I era morto ed ora sul trono inglese sedeva il più debole Edoardo II. Gli scozzesi erano invece guidati da Robert Bruce, incoronato re di Scozia nel 1306.

Robert the Bruce Biography
Bruce guida le sue truppe nella battaglia di Bannockburn (24 giugno 1314).

Con l’inizio della battaglia di Bannockburn si conclude Braveheart, proprio quando Bruce, interpretato dallo scozzese Angus Macfadyen, incita i suoi dicendo loro “Vi siete battuti per Wallace, ora battetevi per me!”. La vittoria in quella decisiva battaglia sancì la rinnovata indipendenza scozzese che fu confermata nel 1328 dal trattato di Northampton. I regni di Scozia e Inghilterra si unirono quattro secoli dopo nel 1707 in maniera pacifica con l’atto di unione dopo che dal 1603 le due entità erano governate dallo stessa dinastia. Ma nonostante tutto, come dimostra anche il referendum del 2014, la fierezza e lo spirito di indipendenza di William Wallace continuano a vivere nel cuore dei suoi compatrioti.

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