Donne leonardesche

Una delle opere più conosciute e apprezzate del genio universale Leonardo, la Dama con l’ermellino stupisce e al tempo stesso fa sorgere interrogativi sull’identità della donna raffigurata. In molti hanno inizialmente teorizzato che si trattasse di Caterina Sforza, l’indomita Tigre di Forlì – questa teoria prenderebbe origine dalla collana che rimanda al lutto e all’ermellino – rimanderebbe a uno stemma portato da uno degli assassini del padre Galeazzo Maria Sforza. Questa teoria non ha però retto il confronto con la certezza che la dama raffigurata sia in realtà Cecilia Gallerani, poetessa e feudataria di Saronno, nonché amante di Ludovico Sforza detto il Moro.

 Ludovico il Moro in armatura, miniatura dalla Grammatica Latina di Elio Donato, 1496, Biblioteca Trivulziana, Milano

La vita di Cecilia fu una vita intensa e colorita – nata a Milano nei primi mesi del 1473, in una casa situata all’interno della parrocchia di San Simpliciano, fu promessa in sposa 1483 a Giovanni Stefano Visconti, più anziano di lei di ben ventiquattro anni, ma la cosa andò per le lunghe e nel 1487 la promessa venne sciolta di comune accordo. I Gallerani erano una di quelle famiglie che costituivano l’apparato burocratico degli Sforza, e pur essendo particolarmente vicini alla famiglia Sforza cercavano naturalmente di estendere la propria influenza politica, e per questo studiarono bene quali partiti maritare le figlie. Ma Cecilia seguì un percorso diverso – iniziò infatti una relazione con Ludovico Sforza, detto il Moro. Nel 1490, quando le nozze di quest’ultimo con Beatrice d’Este erano ormai prossime, egli portò comunque avanti la relazione con Cecilia, e l’affaire continuò anche oltre le nozze, dato che secondo Ludovico Beatrice non adempiva ai ”doveri coniugali”.

Dama z gronostajem.jpg
Il celebre ritratto della Dama con l’ermellino nel quale si riconoscono le fattezze di Cecilia Gallerani. Fu realizzato da Leonardo da Vinci tra il 1488 e il 1490.

Tuttavia, la relazione non poté durare a lungo – Giacomo Trotti, ambasciatore estense presso la corte degli Sforza, scriveva già nel 1490 dell’ostinazione di Ludovico che si ostinava a dedicare le sue attenzioni a ”quella sua inamorata che ‘l tene in castello et da per tutto dove il va, a la quale il vole tuto il suo bene et è gravida et bella come un fiore”, piuttosto che alla moglie. A seguito delle continue pressioni, nel 1492 Cecilia e Ludovico si separarono e quest’ultimo approvò del di lei matrimonio con Ludovico Carminati di Brembilla, figlio di un suo confidente e feudatario di San Giovanni in Croce. Dopo le nozze, la coppia si stabilì a Palazzo Carmagnola a Milano, edificio che il Moro aveva donato al figlio Cesare Sforza, avuto proprio da Cecilia. La coppia ebbe tre figli – Giovan Pietro, Francesco e Maria Felice – ed era anche piuttosto affiatata, come si può dedurre dalle lettere di Cecilia a Isabella d’Este, con cui era in buoni rapporti. Quest’ultima fu particolarmente colpita dal ritratto che Leonardo aveva fatto di Cecilia, e la pregò d’intercedere per lei con l’artista perché le facesse un ritratto simile – tutto inutile, perché Leonardo non fu minimamente interessato al progetto, facendole solo uno schizzo a carboncino.

Schizzo a carboncino di Isabella d’Este realizzato da Leonardo da Vinci e oggi al Museo del Louvre.

Isabella si rassegnò e commissionò un’opera simile a Lorenzo Costa, che la ritrasse in una posizione molto simile a Cecilia ma con un cane al posto dell’ermellino. Ma i rapporti tra Cecilia e Isabella continuarono anche in seguito alla vicenda del dipinto. Infatti, nel 1499 il Moro venne sconfitto e deposto dalle truppe francesi di Luigi XII. Costretti alla fuga da Milano, dopo aver subito anche la confisca dei beni, Cecilia e il marito trovarono protezione e asilo proprio presso Isabella e fu sempre grazie a lei che i coniugi riuscirono a tornare in possesso dei propri beni una volta rientrati in patria.

La seconda opera leonardesca che abbiamo il piacere di osservare oggi richiama moltissimo, per stile e stesura del colore, la Dama con l’ermellino di cui abbiamo appena parlato. A lungo si è creduto erroneamente che la dama immortalata da Leonardo fosse da identificare in Madame Le Ferron, amante del re Francesco I di Francia – errore nato dal nome Ferronnière – che fa riferimento alla catenella con gioiello indossata dalla dama.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è 800px-La_belle_ferronni%C3%A8re%2CLeonardo_da_Vinci_-_Louvre.jpg
La Belle Ferronnière di Leonardo da Vinci, ritenuto da molti un ritratto di Lucrezia Crivelli

L’ipotesi più valida è che si tratti più probabilmente di un’altra amante di Ludovico il Moro, la nobildonna Lucrezia Crivelli, dama di compagnia della moglie di Ludovico, la Duchessa Beatrice d’Este. Tuttavia lo storico dell’Arte Adolfo Venturi ha sostenuto che la Belle Ferronnière non sia affatto Lucrezia Crivelli, ma una donna non identificata – in quanto i particolari della Ferronnière sono molto diversi da quelli dell’unico profilo realmente accertato di Lucrezia.

Nata il tra il 22 o forse il 27 Luglio 1452 da Bernabò Crivelli, un nobiluomo di medio rango, non si sa molto su di lei. Ricevette sicuramente un’educazione adeguata al suo rango e sposò un certo Giovanni da Monastirolo, cameriere di Bona di Savoia. Lucrezia e il Duca si incontrarono per la prima volta nel 1490. Allora Ludovico pur essendo di fatto il signore di Milano era ancora soltanto il reggente del Ducato in nome del nipote minorenne Gian Galeazzo Maria, figlio ed erede di suo fratello Galeazzo, assassinato il giorno di Santo Stefano del 1476. Tuttavia nel 1480 Ludovico si impadronì del potere facendo giustiziare il cancelliere Cicco Simonetta e facendo esiliare la cognata Bona di Savoia, vedova di suo fratello.

Giovanni Paolo I Sforza.jpg
Ritratto di Giovanni Paolo Sforza, figlio illegittimo di Ludovico il Moro e Lucrezia Crivelli, eseguito da Bartolomeo Veneto

Quando i due si conobbero Lucrezia era dama di  compagnia della giovane moglie di Ludovico, Beatrice d’Este. In questa veste nel 1492 Lucrezia fece parte del folto seguito che accompagnò la Duchessa nel corso di una delicata missione diplomatica a Venezia avente lo scopo di convincere la Serenissima a supportare militarmente il Moro. L’impresa non fu un gran successo sotto il profilo politico, anche se una fragile alleanza tra Milano e Venezia sarebbe giunta a frutto qualche anno dopo. Fu in quel periodo, probabilmente dopo il ritorno da Venezia, che Lucrezia e il Moro cominciarono una relazione. La cosa fu particolarmente invisa alla moglie di Ludovico, Beatrice, specialmente per il fatto che Lucrezia era molto più anziana di lei e ciò costituiva per lei un’enorme umiliazione – fece tutto il possibile per tentare di cacciare Lucrezia dalla corte e anche da Milano – fu tutto inutile grazie all’autorità del Moro, e nonostante i continui problemi con Beatrice, Lucrezia ”mai gliene volle male”.

Nel marzo del 1497, a due mesi di distanza dalla morte di Beatrice, deceduta assieme al bambino nel corso del parto del terzo figlio, Lucrezia diede a Ludovico un figlio maschio, battezzato col nome di Giovanni Paolo, in seguito divenuto un famoso condottiero. Dal suo matrimonio con Violante Bentivoglio, discendente del Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza e della sua amante Lucrezia Landriani, ebbe origine la linea cadetta degli Sforza di Caravaggio, della cui signoria Giovanni Paolo era stato investito nel 1532 con il titolo di Marchese.

Per quanto riguarda Lucrezia, come Cecilia Gallerani anch’ella lasciò Milano quando Ludovico venne sconfitto e deposto dalle armate francesi, trasferendosi a Rocca di Canneto sull’Oglio, presso Mantova, sotto la protezione di Isabella d’Este, sorella maggiore della sua ex-rivale in amore Beatrice. Lucrezia non sarebbe più tornata a Milano ma rimase a Canneto fino alla morte, sopraggiunta il 27 maggio 1508, all’età di cinquantasei anni.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...