Dame medicee

LE FIGLIE DI COSIMO I DE’ MEDICI, TRA GLORIE, LUTTI E CONGIURE

”La piccola Bia, scomparsa molto prima del suo tempo, lasciò il nostro Signore nel più totale strazio…” Bianca de’ Medici, detta Bia, la primogenita illegittima di Cosimo I de’ Medici. Nata nel 1536 a Villa di Castello, figlia di Cosimo I de Medici e di una donna di cui non ci è pervenuta l’identità, la piccola Bianca fu quindi una figlia illegittima.

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Bianca de’ Medici detta Bia, figlia naturale del granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici e di madre ignota.

Quando nacque Bia, Cosimo era poco più di un ragazzino – a malapena aveva sedici anni. Eppure adorava la bambina e vi passava molto tempo libero – quando nel 1539 sposò Eleonora di Toledo, quest’ultima si dimostrò molto ben disposta nei confronti della piccola e Bia’ venne allevata come gli altri figli naturali di Cosimo. Alcune storie attribuiscono la maternità della bambina a una ragazza proveniente da Trebbio – dove i Medici avevano costruito una delle loro prime ville – mentre altri dicevano che era una gentildonna sposata di Firenze, più anziana di Cosimo. Solo Cosimo e la nonna paterna della ragazza, Maria Salviati, conoscevano la vera identità della madre della ragazza ma entrambi mantennero questo segreto con il più massimo riserbo.

Bianca non fu l’unica figlia ”irregolare” di Cosimo – condivideva cure e attenzioni con Giulia de’ Medici, figlia illegittima del precedente Duca di Firenze Alessandro de’ Medici. Giulia aveva solo un paio d’anni in più di Bia’, e le due bambine erano spesso compagne di gioco, e la nonna Maria Salviati considerava la piccola un vero ”ristoro per l’anima”. Purtroppo nel Febbraio 1542, al ritorno di un viaggio d’affari con Cosimo ad Arezzo, Bia’ e Giulia s’ammalarono entrambe in modo molto grave. Nonostante la amorevoli cure di Mari Salviati e la sollecitudine di Cosimo nel far sì che entrambe le bambine fossero continuamente assistite, Bia’ s’indebolì sempre più tra il 25 febbraio e il 28 febbraio e infine morì il 1° marzo 1542. Fu sepolta nella cripta della famiglia Medici a San Lorenzo.

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Ritratto del Duca di Firenze e futuro Granduca di Toscana Cosimo I de Medici in armatura eseguito da Agnolo di Cosimo, detto il Bronzino.

”Brillante, bellissima e senza eguali, la sua splendida vita troncata nel fior degli anni…” Maria de’ Medici, la primogenita legittima di Cosimo I de’ Medici. Nata a Firenze il 3 Aprile 1540, era la primogenita del Duca di Firenze e della sua sposa Eleonora di Toledo, di cui abbiamo parlato questa mattina. Comunemente chiamata Maria di Cosimo I de’ Medici per distinguerla dalla più celebre Regina consorte di Francia e Navarra, sua nipote Maria figlia del fratello Francesco I de’ Medici, Maria ebbe una vita breve ma tutto sommato serena. Cresciuta insieme ai fratelli a Palazzo Vecchio, Maria aveva una rapporto stretto con entrambi i genitori – cosa piuttosto insolita per l’epoca nelle famiglie di potere. Dotata di un’acuta e vivace intelligenza, ricevette un’ottima educazione, eccellendo negli studi e servendo da modello per gli altri bambini di casa de’ Medici – quando suo fratello Francesco – futuro Granduca di Toscana – mostrò notevoli difficoltà nell’apprendimento del greco, i suoi precettori chiesero a Maria di assisterlo nelle sue lezioni, e grazie a lei i risultati migliorarono notevolmente.

Di carattere introverso, Maria cominciò ad appartarsi dai fratelli – mantenendo comunque un’ottima disposizione nei loro confronti e in quelli dei genitori – e crebbe diventando un’elegante giovane donna, altamente istruita e finemente decorosa. Queste sue caratteristiche attirarono l’attenzione del futuro Duca di Ferrara Alfonso II d’Este, con cui i Medici iniziarono trattative matrimoniali allo scopo di avvicinare politicamente le rispettive famiglie. Il progetto non andò in porto perché nell’inverno del 1557 Maria spirò di malaria – le febbri malariche affliggevano costantemente i figli di casa de’ Medici, e avrebbero portato alla morte sia sua madre che il fratellino Garzia. Cosimo fu devastato dalla morte della figlia e tenne il suo ritratto affisso in camera sua per il resto dei suoi giorni.

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Maria de’ Medici (1540-1557) primogenita del duca di Firenze, poi granduca di Toscana, Cosimo I de’ Medici e di Eleonora di Toledo.

La sorella Lucrezia sposò poi Alfonso al posto suo, vivendo una vita più breve e certamente molto più infelice. ”Parlava il latino, la spagnuolo, il francese; ed era sovra ogni dire bellissima. La sua morte seguì in luogo remoto, improvvisa, sospettata violenta…” Isabella de’ Medici, Donna brillante, ”leggenda nera” della letteratura. Nata a Firenze il 31 Agosto 1542, era la terzogenita di Cosimo I de’ Medici e Eleonora di Toledo, di cui abbiamo già parlato. Ragazza di spirito vivace e intelligenza brillante, ricevette la più alta educazione assieme ai fratelli – fu avviata allo studio delle lettere latine e greche sotto l’egida di maestri quali l’umanista Pier Vettori e Pietro degli Angeli a soli cinque anni, eccellendo proficuamente negli studi.

Nel 1553, a soli undici anni, fu disposto per lei il matrimonio con il dodicenne Paolo Giordano I Orsini, che sarebbe divenuto Duca di Bracciano. Il matrimonio ebbe luogo cinque anni più tardi, nel 1558. Nel primo periodo, per volontà di Cosimo, i due sposi vissero a Firenze, dove Isabella si occupò principalmente di educare e badare ai fratelli più piccoli, specialmente a seguito della morte della sorella Maria e al progressiva prostrazione fisica della madre. A seguito della morte di Eleonora, avvenuta nel 1562, a Isabella furono assegnate sempre più responsabilità nel prendersi cura dei fratelli e soprattutto del padre Cosimo, il cui stato di salute era notevolmente peggiorato a causa dei lutti familiari.

Lucrezia di Cosimo de’ Medici (1545-1561) quinta figlia di Cosimo I e della moglie Eleonora in un ritratto eseguito dal Bronzino. Divenne Duchessa di Ferrara, Modena e Reggio.

Ben presto, la sua intelligenza e il suo essere il punto fermo di riferimento della famiglia Medici la misero nella posizione d’intrecciare importanti relazioni politiche soprattutto con le mogli degli altri regnanti, e a intrecciare complessi rapporti di scambi di favori e alleanze politiche che avevano luogo al di fuori della politica ufficiale. Attenta alla cultura e vera figlia dell’ottica rinascimentale, fu mecenate non solo di uomini ma anche di donne – favorì infatti la carriera professionale di Maddalena Mezari, detta Casulana, celebre madrigalista che le dedicò numerose sue composizioni. Raffinata, colta e bellissima, colpì molto i suoi contemporanei e queste caratteristiche, insieme alla sua abilità politica, purtroppo dette adito anche a pettegolezzi e maldicenze sul suo conto – si sparse infatti la percezione di una donna intrigante e spregiudicata, e quando morì improvvisamente il 16 Luglio del 1576 nella villa medicea di Cerreto Guidi a seguito di una veloce e violenta febbre malarica, fu sparsa la voce che fosse stata strangolata dal marito a seguito di un affare extraconiugale con un cugino di quest’ultimo.

Lo storico Carlo Botta, nella sua Storia d’Italia, si è adoperato molto nello smontare la tesi dell’uxoricidio e della fama violenta e immotivata di Isabella e del marito, dimostrando come il carteggio tra i due lasciasse trasparire un matrimonio sereno e affettuoso, e come la ”fonte” primaria del pettegolezzo siano le cronache anti-medicee scritte da esiliati e fuoriusciti fiorentini. ”La vita è così breve che non c’è tempo per litigi, per il rancore e per la guerra. C’è solamente il tempo per amare, e dura solamente un istante…” la brevissima vita di Lucrezia de’ Medici, Duchessa di Ferrara. Nata a Firenze il 14 Febbraio 1545, era la quinta figlia di Cosimo I de’ Medici – già Duca di Firenze e a partire dal 1569, primo Granduca di Toscana – e Eleonora di Toledo. Alla bambina fu dato il nome dell’illustre bisnonna Lucrezia Maria Romola de’ Medici, figlia di Lorenzo il Magnifico. Per distinguerle negli scritti e atti notarili si prese dunque a chiamare la giovane Lucrezia di Cosimo I de’ Medici, mentre la bisnonna è alle volte indicata come Lucrezia di Lorenzo de’ Medici.

File:Isabella de Medici (1542-1576) (Agnolo Bronzino) - Nationalmuseum - 17348.tif
Isabella Romola de’ Medici, nota semplicemente come Isabella de’ Medici (1542-1576), Duchessa consorte di Bracciano. Fu assassinata dal marito Paolo Giordano I Orsini.

Cresciuta nel vivace ambiente culturale fiorentino e nello splendore della corte medicea, la sua educazione fu un misto delle tradizioni differenti dei genitori – da un lato la colorata e fresca educazione rinascimentale del padre, dall’altro le rigide tradizioni spagnole della madre. Lucrezia si dimostrò comunque un’ottima studentessa. Ancora giovanissima, a soli dodici anni fu disposto per lei il matrimonio con il Duca di Ferrara Alfonso II d’Este, di dodici anni più anziano di lei, per favorire i rapporti tra le famiglie d’Este e de’ Medici, e la corona spagnola. In realtà, Lucrezia fu un ripiego, una ”seconda scelta” – infatti nel progetto originario Alfonso avrebbe dovuto sposare la figlia primogenita di Cosimo, Maria, ma quest’ultima era morta di malaria nel 1557. Data la giovanissima età della sposa, quando Alfonso la raggiunse a Firenze nel Maggio 1558 i suoceri gli fecero presente che la ragazza ”non havea anchora le sue purgationi”, invitandolo quindi dall’astenersi nel consumare l’unione. Ci sono pareri discordanti sul fatto che Alfonso abbia rispettato o meno questo monito, ma la generale indifferenza che dimostrò nei confronti di Lucrezia e il suo tenerla a distanza dimostrano che non avendo alcun interesse in lei, non consumò il matrimonio.

Forse attendeva lo sviluppo della moglie, ma di fatto si concentrò solo su questioni politiche, e mentre Lucrezia cresceva continuò a snobbarne le richieste di passare del tempo con lei, al punto che l’ambasciatore ferrarese a Firenze lo ammonì – “bisogna che impariate di far un poco d’amore, almeno in scritto, se non lo volete fare con effetto.”. L’indifferenza e la solitudine non fecero che peggiorare la precaria salute di Lucrezia, e tra continue epistassi, tosse secca e febbri deliranti la giovanissima Duchessa morì a Ferrara il 21 Aprile 1561, a soli sedici anni. La sua breve e tragica vita ispirò il monologo drammatico La mia ultima Duchessa, di Robert Browning.

Virginia de' Medici (1568-1615), by studio of Alessandro Allori.jpg
Virginia de’ Medici, figlia di Cosimo I e dell’amante (poi moglie morganatica) Camilla Martelli in un ritratto di Alessandro Allori, 

”Uno squilibrio mentale la fece passare per indemoniata, e la cosa si trasformò subito in un affare di Stato…” Virginia de’ Medici, l’ultima figlia di Cosimo I de’ Medici, un’ottima regnante dalla vita infelice. Nata a Firenze il 28 Maggio 1568 dal granduca Cosimo I de’ Medici e dalla sua amante Camilla Martelli, fu legittimata solo quando i due si sposarono nel 1570. Virginia passò i primi due anni di vita accudita dall’anziano attendente Antonio de Montalvo, e in quel periodo fu fatta passare come sua nipote. Nonostante Cosimo avesse disposto per lei un ingente matrimonio, un’ottima rendita e un’ottima dote matrimoniale, poco prima della sua morte l’erede e figlio della prima moglie, Eleonora di Toledo, Francesco I de’ Medici, impugnò con successo le disposizioni del padre, annullando quasi tutti i diritti accordati a Virginia.

Avendo assunto la potestà su Virginia alla morte di Cosimo, avvenuta nel 1574, Francesco s’adoperò per contrattarla in matrimonio a Francesco Sforza di Santa Fiora, nipote di un suo generale. Tuttavia Francesco abbandonò il progetto quando lo Sforza non ricevette alcuna eredità, e preferì aprire trattative più proficue con gli Este. Dopo lunghe trattative, durante le quali Francesco non cessò mai di angariare Virginia a causa dell’astio che provava per la madre di lei, Virginia sposò Cesare d’Este, futuro Duca di Modena e Reggio il 6 febbraio 1586. Il matrimonio non fu particolarmente felice – nonostante Virginia fosse sinceramente innamorata di Cesare, quest’ultimo non aveva grande considerazione per la moglie e si dimostrò infedele in più di un’occasione.

Virginia fu una buona governante e capace amministratrice durante le assenze di Cesare, ma la sua fragilità psicologica mise in ombra queste qualità – già intorno al 1605 Virginia era stata bollata come donna instabile e dalla religiosità macchiata dal misticismo – compiva regolarmente penitenze, passava intere giornata a pregare e secondo le voci più estreme portava cinghie di cilicio – una forma di mortificazione del corpo – e si era persino flagellata in alcune occasioni. Che queste voci fossero vere o meno non ci è dato saperlo, ma la preoccupazione per un suo stato di malattia mentale era concreta e dato che non si desiderava affatto che la gente pensasse che una vena di follia si celasse nella famiglia Medici e nella discendenza di Virginia e di Cesare, s’imputò l’opera del diavolo e Virginia fu sottoposta a diversi esorcismi. L’umore melancolico e la viva religiosità della Duchessa fecero poi supporre che fosse stata ammaliata da altri, ma come gli esorcismi, anche i tentativi di ”disaffaturarla” furono un completo fallimento.

Virginia fu tenuta sempre più isolata e appartata, fino alla morte avvenuta a Modena il 15 Gennaio 1615. Anche nella morte non fu lasciata in pace, in quanto si sparse il pettegolezzo che Cesare l’avesse fatta avvelenare.

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